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L'attivazione del recettore beta degli estrogeni (ERbeta) sensibilizza le cellule di mesotelioma pleurico maligno alla citotossicità del cisplatino.

SCHEDA SINTETICA DEL PROGETTO DI RICERCA
FINANZIATO DALLA FONDAZIONE BUZZI UNICEM


TITOLO PROGETTO:
L'attivazione del recettore beta degli estrogeni (ERbeta) sensibilizza le cellule di mesotelioma pleurico maligno alla citotossicità del cisplatino.

CAPO PROGETTO:
Laura Moro (PhD)

SEDE:
Università degli Studi del Piemonte Orientale “A. Avogadro”

STATO DEL PROGETTO:
Pubblicato su rivista scientifica: Mol Cancer. 2014 Oct 2;13(1):227. [Epub ahead of print]. http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/25277603

ORIGINI DELLA SCOPERTA:
Le scoperte relative a questa ricerca derivano da uno studio finanziato dalla Fondazione Buzzi (vedere scheda progetto: “Moro”) e sono state ritenute interessanti anche dalla comunità scientifica, per cui è stato recentemente pubblicato a questo riguardo un articolo scientifico.
Alcuni ricercatiori Italiani e Svedesi hanno reso pubblico un metodo per incrementare l'efficacia della chemioterapia nella cura del mesotelioma pleurico maligno, senza tuttavia aumentare la tossicità del trattamento. In particolare, si tratta di una collaborazione tra i ricercatori dell'Università del Piemonte Orientale A. Avogadro in Italia e quelli che lavorano presso il Karolinska Institute in Svezia. 
Questi ricercatori ritengono che il recettore degli estrogeni beta (tumor suppressor estrogen receptor beta-ERbeta) possa essere attivato dall'agonista KB9529 (Erbeta agonist KB9520), rendendo in questo modo le cellule di mesotelioma più sensibili alla chemioterapia.
L'attivazione selettiva del ERbeta con KB9520 sensibilizza le cellule al trattamento con cisplatino, comportando una inibizione dell'aumento della crescita cellulare ed un incremento dell'apoptosi. 
Il report, pubblicato sul Molecular Cancer, dimostra un effetto simile nei topi da esperimento, mostrando che le cellule sane sono addirittura protette contro gli effetti tossici della chemioterapia.
Il trattamento chemioterapico, sebbene sia la terapia standard, non ha, purtroppo, un'efficacia estesa sulla totalità dei pazienti affetti da mesotelioma. Per questo motivo, questa scoperta risulta ulteriormente interessante: infatti, potrebbe comportare un'incremento degli effetti della chemioterapia e potenzialmente un prolungamento della sopravvivenza.

SINTESI DELLA RICERCA:
BACKGROUND 
Il recettore (ER) degli estrogeni beta agisce come un oncosoppressore nel mesotelioma maligno.

METODI 
Dunque, i ricercatori hanno valutato l'efficacia anti-proliferativa ed anti.tumorigenica di un agonista relettivo del Erbeta, KB9520, nelle linee cellulari in vivo di mesotelioma umano e nei modelli murini in vivo. 

RISULTATI 
Il KB9520 mostra un significativo effetto anti-proliferativo in vitro delle cellule di mesotelioma pleurico maligno umano che esprimono il Erbeta.
L'attivazione selettiva di ERbeta con KB9520 sensibilizza le cellule al trattamento con cisplatino, comportando un miglioramento dell'inibizione della crescita cellulare ed un incremento dell'apoptosi. Inoltre, nei modelli murini CD1 di mesotelioma la criscita tumorale è significativamente inibita quando KB9520 viene aggiunto all'inizio del trattamento standard con chemioterapia combinata cisplatino/pemetrexed, rispetto al gruppo di trattamento con sola chemioterapia cisplatino/pemetrexed. Il  KB9520 esercita un effetto protettivo alla tossicità del cisplatino nelle cellule MET5A non derivate dal mesotelioma pleurico maligno.

CONCLUSIONI 
Questi dati suggeriscono che il targeting selettivo del ERbeta potrebbe essere un'opzione efficace al trattamento standard somministrato da solo e/o potrebbe diventare una terapia aggiuntiva a quella già esistente e disponibile per il mesotelioma maligno.